Il problema dei ritardi della campagna vaccinale sono le fiale, lo spiega il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: “Confido nel cambio di passo che il governo ha annunciato e che in parte si comincia a vedere. Il problema non è l’organizzazione, è che mancano le dosi. Le multinazionali non hanno rispettato i contratti e trovo vergognoso che AstraZeneca tagli ancora la fornitura. Non so cosa debba ancora accadere perché la Ue prenda provvedimenti durissimi. Stiamo parlando della vita delle persone”.
La macchina messa in piedi nella sua Regione è pronta per contribuire all’obiettivo delle 500mila iniezioni giornaliere in tutta la penisola: “Noi siamo pronti a farle, come il commissario Figliuolo ha potuto constatare di persona. Giovedì ho voluto testare la macchina dell’Emilia Romagna, in un giorno siamo arrivati senza problemi a 31 mila, ma per non restare senza dosi siamo dovuti tornare alle classiche 20, 23 mila di media. L’Emilia-Romagna è la prima grande regione per persone immunizzate in rapporto alla popolazione. Se avessimo dosi sufficienti ne somministreremmo oltre un milione al mese”, spiega l’ex presidente della Conferenza Stato-Regioni al Corriere della Sera.
Il problema continuano ad essere i contratti stipulati dall’Europa con le aziende farmaceutiche che non prevedono sanzioni per il mancato rispetto delle consegne: “L’Europa deve far rispettare i contratti e reperire quanti più vaccini possibile fra quelli autorizzati. Dobbiamo vaccinare adesso e dovremo farlo nei prossimi anni, quando probabilmente servirà fare i richiami. Non possiamo continuare a dipendere da forniture estere, rendiamoci indipendenti accelerando sulla produzione in Italia”.
Sulle riaperture, che i cittadini invocano, Bonaccini afferma: “Dove la curva scende sotto le soglie di rischio, i reparti si liberano e le vaccinazioni proseguono rapide, bisogna creare le condizioni per possibili riaperture in sicurezza”.