Filippo Accetta è un ambulante cinquantenne di Palermo che ormai da un anno è stato costretto a fermare in un parcheggio il suo furgoncino Sapori di Palermo con il quale partecipava a tutte le principali fiere del settore. Si è ritrovato martedì a protestare davanti a Montecitorio per esprimere la sua disperazione e chiedere un aiuto concreto da parte del governo.
“Sono un venditore ambulante, faccio le fiere in tutta Italia con il mio camioncino “Sapori di Palermo”. O meglio facevo. Dall’otto marzo del 2020 sono fermo per lockdown, e con me lo sono le cinque persone con cui lavoro”, spiega Filippo a Libero.
In tutto questo periodo ha ricevuto un aiuto pari solamente a 1200 euro. La sua è un’attività svolta all’aperto che, secondo gli ultimi studi, comporta un rischio di infezione infinitamente più basso rispetto ai luoghi chiusi: “La rabbia infatti è scaturita da ciò. È più pericoloso andare in un centro commerciale che in una piccola fiera. E sa invece qual è l’unica novità emersa? Che anche nelle zone bianche, come la Sardegna, è vietato organizzare fiere. Ci vogliono fare scomparire davvero?”, dichiara a Libero.
Alla domanda se ha intenzione di chiedere il reddito di cittadinanza, Filippo risponde: “No. Sarebbe un’offesa alla mia dignità”.