CLEAN ENERGY

Pichetto: ‘L’Italia è pronta a rientrare nel nucleare’

“L’Italia è pronta a rientrare nel nucleare che rappresenta una scelta cruciale che non andrà a sostituire le rinnovabili ma le completerà assicurandoci un mix energetico equilibrato e sostenibile”. Le parole sono quelle del ministro Pichetto Fratin che questa mattina ha riferito nell’Aula della Camera dei deputati sulle iniziative che il governo intende adottare per contrastare il rincaro dei costi dell’energia per famiglie e imprese. (Tg La 7)

Il ministro ha anche anticipato che in tema di energia nucleare è già pronto un disegno di legge delega che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri. Nel provvedimento è scritto chiaramente che il governo è delegato ad adottare decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, la disattivazione e lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, nonché la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia.

Il disegno di legge ha come obiettivo quello di regolamentare un programma nazionale finalizzato allo sviluppo della produzione di energia da fonte nucleare che concorra alla strategia di raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica al 2050.

Palazzo Chigi dunque sembra intenzionato ad infrangere il tabu passato che escludeva il ricorso all’energia nucleare come risposta all’aumento dei prezzi dell’energia. Aumenti che, ha spiegato il ministro, sono dovuti alle tensioni geopolitiche in corso ed alle possibili speculazioni, che fanno crescere il rischio che per il 2025 i prezzi all’ingrosso del gas, nella prossima estate, possano essere superiori a quelli del prossimo inverno.
E proprio per questo ha aggiunto a margine il ministro non è escluso un intervento di concerto con il ministero dell’Economia sulle bollette.

Intervistato dal Sole 24 ore rileva che alla base dei rincari più recenti ci sono l’interruzione del flusso di gas proveniente dalla Russia attraverso l’Ucraina e la riduzione dei flussi di gas provenienti da Algeria e Azerbaijan. Una serie di eventi che hanno portato ad un maggiore utilizzo degli stoccaggi e ad un aumento delle importazioni dal Nord Europa.

Redazione

 

 

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