Il ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao è intervenuto ieri alla Camera, ribadendo la necessità di dare un’accelerata alla rete veloce: “Come ho già avuto modo di dire c’è un forte e non più tollerabile ritardo nel processo di infrastrutturazione del Paese”, ha dichiarato.
“L’ambizione del Governo è di portare connessioni ad 1 Giga su tutto il territorio nazionale entro il 2026. Per fare questo è necessario agire sul fronte dell’offerta, e quindi dell’infrastrutturazione, e sulla domanda, cioè sull’effettivo utilizzo dei servizi”, ha affermato il ministro, spiegando che si tratta di “un intervento cruciale per assicurare la modernizzazione del Paese, la coesione sociale e l’inclusione ed è necessario giungere, nel più breve tempo possibile, a una soluzione idonea”.
Come racconta il Corriere della Sera, intanto Tim ha nominato il nuovo consiglio, confermando il presidente Salvatore Rossi e l’amministratore delegato Luigi Gubitosi. Nel board è entrato Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa depositi e prestiti, lasciando presagire un buon segno per la rete unica. Resta sempre il nodo della cessione del 50% di Open Fiber in mano ad Enel e che non ha ancora confermato l’offerta del fondo australiano Macquarie.
“Va rivisto il modello seguito fino ad oggi facendo della neutralità tecnologica il principio guida nella definizione di politiche e strategie per lo sviluppo della banda ultralarga”, ha spiegato Colao che ha sottolineato l’importanza dello sviluppo dell’infrastruttura anche per la pubblica amministrazione, il cui 95% delle infrastrutture “è privo dei requisiti minimi di sicurezza e affidabilità necessari per fornire servizi e gestire dati”.