Attualità e politica

Salvini: “Riapriamo quando i dati lo consentono. Gestione europea dei vaccini fallimentare. Sui migranti serve più Europa”

“Noi diciamo quello che dice Draghi: riapriamo quando i dati lo consentono. Non riteniamo né utile, né scientificamente plausibile stabilire oggi che per tutto aprile non si possa parlare di riaperture. Decidere oggi, 30 marzo, che se ne riparla a maggio è sbagliato”, lo sostiene il leader della Lega Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa presso la sede della Stampa estera a Roma. “Chiediamo che nel decreto che andrà domani in Consiglio dei ministri sia inserita la previsione che, se i dati miglioreranno dopo Pasqua, nelle zone sotto controllo si possa dar corso a riaperture”, ha affermato il senatore.

“Quando c’è di mezzo la salute dei cittadini, certi ragionamenti geopolitici vanno in secondo piano. Il vaccino Sputnik è usato a San Marino e in molti Paesi al mondo, tanti scienziati lo ritengono efficace, le Autorità UE procedano celermente a valutarlo”, ha proseguito Salvini.

Sulla gestione europea della campagna vaccinale, il senatore ha tuonato: “Totalmente fallimentare, è evidente a tutti. Stiamo ancora aspettando che qualcuno a Bruxelles paghi per questi drammatici errori”.

Sul futuro della Lega in Europa, Salvini ha chiarito che l’ingresso nel Ppe non è al momento all’ordine del giorno, mentre giovedì incontrerà i premier di Ungheria e Polonia: “Sarò a Budapest giovedì per un trilaterale con i primi ministri di Ungheria e Polonia, che ringrazio, per ragionare non di gruppi politici, ma di un’idea di Europa vicina allo spirito dei padri fondatori e ai valori fondanti del nostro continente”.

Ancora, sulla Cina il leader leghista ha spiegato: “Cina? Di fronte a ritardi e menzogne sul Covid di un regime comunista, non democratico, che si è addirittura permesso di sanzionare alcuni parlamentari e organismi europei, è impensabile lavorare a qualsiasi tipo di accordo”.

Sul tema migranti, “gli sbarchi in Italia non sono un problema solo nostro, ma europeo. Che fine hanno fatto le tante promesse? Su questo sì servirebbe più Europa. Se la UE non è in grado di difendere i propri confini, si riduce a una mera realtà geografica e finanziaria”.

Redazione

 

 

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