“Lo scorso anno siamo andati in vacanza? Bene, succederà anche quest’anno”, così il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha voluto tranquillizzare cittadini e imprenditori. “Comprendo l’atteggiamento degli albergatori, ma questa estate sarà come quella del 2020. Anzi, sarà anche migliore. Prima di tutto ci sono i vaccini, ma poi abbiamo l’esperienza del passato, i comportamenti sono più responsabili, i protocolli ormai sono collaudati, io sono molto ottimista”, ha spiegato il ministro.
“Io voglio essere chiaro: gli automatismi che ci sono nelle chiusure sono gli stessi che devono esserci nelle aperture, significa perciò che così come si chiude tutto appena i dati sul Covid sono negativi, con la stessa velocità si riapre tutto appena i dati diventano positivi. Il mio auspicio è riaprire molto prima dello scorso anno”, ha affermato il ministro in un’intervista al Corriere della Sera.
Sugli aeroporti pieni per le partenze di Pasqua, Garavaglia spiega: “Il turismo è sia in entrata che in uscita, cosa dobbiamo fare? Impedire alle persone di partire? L’obiettivo di tutti è tornare al più presto a garantire anche la mobilità interna, per questo è fondamentale accelerare il piano vaccinale. L’ideale sarebbe entrare dopo Pasqua tutti in zona gialla e tornare a muoversi, ma dipende solo dai dati”.
Del passaporto vaccinale il ministro è un convinto sostenitore: “Abbiamo avuto una videocall con tutti i ministri del Turismo dei Paesi europei: siamo tutti d’accordo sull’accelerare questo green pass per circolare liberamente nei Paesi dell’Unione, ma non sarà solo un passaporto vaccinale, è un lasciapassare per chi è vaccinato o ha fatto il tampone, questa sarà la vera svolta per tornare a viaggiare”.