“Italy Has a Once in a Lifetime Opportunity to Change”, così Bloomberg titola il suo editoriale in cui tesse le lodi di Mario Draghi. “L’Italia è la terza economia più grande della zona euro e ha una storia di fallimenti nella spesa di somme molto più piccole a causa della sua burocrazia statale senza speranza. Ma questa volta c’è un vero motivo di ottimismo”, si legge.
“Mentre Mario Draghi è un primo ministro non eletto, l’ex presidente della Banca Centrale Europea ha una comprensione tecnocratica dei fallimenti del suo paese, ed è libero dalle catene della politica di partito quotidiana e dall’austerità punitiva dei precedenti regimi UE. Egli rappresenta la migliore possibilità per l’Italia in decenni di sistemare la sua amministrazione pubblica e quindi di scatenare l’euforia di spesa di cui l’Italia ha bisogno per sopravvivere nell’economia globale post-pandemica”.
Per avere successo la priorità di Draghi deve essere per Bloomberg il rinnovamento della burocrazia italiana: “Il fatto che abbia bisogno di insegnare ai burocrati italiani come fare il loro lavoro mostra la battaglia in salita nella riforma della grande economia più debole della zona euro”. Non è cosa impossibile, grazie “alla sua posizione personale, ma anche perché i politici dei partiti italiani capiscono che hanno bisogno di sostenerlo per ottenere una fetta del guadagno della pandemia dell’UE. Questo gli dà una migliore possibilità di ottenere il sostegno per dure riforme rispetto a un altro primo ministro italiano tecnocrate, Mario Monti, che nel 2011 aveva solo austerità UE da offrire ai cittadini”.
Oltretutto, la pubblica amministrazione italiana ha ora 300mila posti vacanti e può essere la buona occasione per ringiovanire il personale. “Dovrà fronteggiare dell’opposizione. La lotta più difficile è affrontare la “fuga dalla firma”, la famosa abitudine della pubblica amministrazione di evitare di assumersi la responsabilità delle decisioni”.
Infine, Bloomberg sostiene: “I frugali stati settentrionali dell’UE si preoccupano che Roma sprechi i soldi del Recovery. La sfida più grande è se li investirà”.