Un altro problema si aggiunge alle lungaggini burocratiche che bloccano o portano grandi ritardi ai cantieri in Italia. L’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) ha dato l’allarme già da tempo: i rincari delle materie prime “non sono più sostenibili, come quello del 130% dell’acciaio, del 40% dei polietileni, del 17% del rame e del 34% del petrolio” e molti cantieri rischiano di bloccarsi.
Il Giornale spiega che Federmeccanica denuncia una crisi dell’offerta senza precedenti, il che mette a rischio tutto il comparto metalmeccanico. Basti pensare che i prezzi dell’alluminio in un anno sono cresciuti più del 50%.
Esiste poi il nodo logistico con i pochi container a disposizione. Silvia Moretto, vicepresidente Confetra (Confederazione dei trasporti e della logistica italiana) ha denunciato una penuria di container che porterà a “inevitabili aumenti di prezzo al consumo”.
A tutte queste problematiche che mettono in ginocchio l’industria e l’edilizia, si aggiungono i ritardi causati dalla nave incagliata al canale di Suez: ammonta, tra gli altri, a 70 milioni di chili il concentrato di pomodoro importato dalla Cina e destinato all’industria italiana. Con il blocco del canale, gli scambi commerciali tra i due paesi sono bloccati: “Si temono difficoltà per tutti i principali prodotti nazionali confezionati trasportati via nave, dal vino all’olio extravergine”, ha denunciato Coldiretti.