“Il clima di angoscia e di morte che ci circonda influisce sulla nostra psiche, sul nostro benessere. La libido è un flusso e se lo distribuisci in troppe direzioni si disperde. Tanto più si è frustrati, preoccupati, tanto meno la coppia sentirà il desiderio sessuale, l’ozio creativo, pulsione rigenerante”, lo spiega Maria Rita Parsi, psicologa e sessuologa.
“Ormai siamo al punto che non esiste più un dentro e un fuori, le nostre camere sono le nuove sedi di lavoro. Difficile separare. Poi c’è la stanchezza, la preoccupazione, la resilienza messa a dura prova”, afferma l’esperta in un’intervista a Il Giornale.
In tempi Covid, in cui siamo continuamente a casa con la famiglia e con il partner, si è verificato anche un calo della libido, nonostante si possa credere che sia successo il contrario. “Nulla mina di più un rapporto di coppia della familiarità eccessiva. Lo stare in casa per forza, ci rende cattivi. Nel senso latino del termine. Viviamo costretti, in cattività appunto. Prima c’erano contenitori esterni, si rientrava a casa la sera. Oggi la casa è il luogo di tutti e per tutti. La scuola ad esempio, era un contenitore ben preciso. Ora non più. Per le coppie c’è anche un problema legato alla privacy. Gli spazi sono sempre così affollati”, spiega la psicologa Parsi.
Una delle conseguenze è la tendenza all’isolamento: “Chiudersi in se stessi per sopravvivere, cercare un proprio micro spazio, ci si sfoga con il virtuale, tutta la famiglia connessa e virtuale, ognuno collegato e perso nel proprio mondo. Ma c’è un però, una realtà così è densa di tensioni, l’utilizzo di telefoni e pc rende molto nervosi, rabbiosi”.
Ancora, l’effetto baby boom da molti atteso è decisamente lontano e invece è incrementato il ricorso alla pornografia: “È uno degli effetti prodotti dal sovraffollamento della casa, il desiderio di fuga e quello che riaccende è il meccanismo trasgressivo. Siamo annichiliti dalla pigrizia, anche nella coppia, rifuggiamo nella masturbazione mentale e fisica come calmante. Escono così le ossessioni, come le fobie”.