Nell’ambito del Piano Ue per la salute e per la lotta al cancro, uno dei provvedimenti potrebbe essere quello del taglio delle attività pubblicitarie e promozionali di prodotti come alcolici, salumi e carni: per questi alimenti non potranno essere più sfruttati i fondi che l’Ue mette a disposizione (200 milioni di euro ogni anno) per i programmi di promozione.
Inoltre, potrebbero essere inserite etichette allarmistiche come quelle presenti sui pacchetti di sigarette su alcuni prodotti, come le bottiglie di vino. Come racconta il Sole 24 Ore, tra le ipotesi al vaglio, c’è quella di un semaforo con diverse gradazioni a seconda della bontà dei valori nutrizionali, che potrebbe anche aggiungere il colore nero che significa “nuoce gravemente alla salute”.
Secondo il sondaggio di Coldiretti, quasi un italiano su quattro (23%) smetterebbe di bere vino vedendo quell’etichetta. “Il giusto impegno dell’Unione europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”, ha dichiarato ieri il presidente Ettore Prandini, intervenendo ad un seminario organizzato dalla sua associazione.
Gli ha fatto eco Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, che ha affermato: “Gli italiani mantengono sempre un’alta aspettativa di vita soprattutto grazie a un’alimentazione fondata sui principi della dieta mediterranea, per questo motivo siamo fortemente preoccupati da alcune criminalizzazioni di singoli alimenti. Il vero problema è la mancata distinzione tra uso e abuso”.
