Benjamin Netanyahu è alla caccia di un nuovo successo alle elezioni, le quarte nel giro di un paio di anni per i cittadini israeliani. Ha cercato di fare leva su una campagna vaccinale da record, con il 52% degli abitanti che hanno ricevuto entrambe le dosi del siero contro il Covid-19.
Il suo nemico principale non è Benny Gantz che, stando ai sondaggi, si fermerà a cinque seggi (contro i 33 dell’ultima volta), mentre il Likud di Netanyahu è dato a 30 seggi. Il primo competitor sarà il centrista Yair Lapid, del partito Yesh Adith, che è a 19, mentre Tikva Hadasha, di Nuova Speranza, dovrebbe averne 9.
Come racconta La Stampa, secondo i sondaggi il 51% degli israeliani non vuole che Benjamin Netanyahu rimanga come primo ministro, ma soltanto il 21% vorrebbe un governo con i partiti ultraortodossi. Ci sarebbe quello ashkenazita Torah Unita, quello sefardita Shas, il nuovo partito ipernazionalista Sionismo religioso, e la destra nazionalista Yamina guidata da Naftali Bennett.
Al momento Netanyahu è dato comunque in risalita e in vantaggio negli ultimi sondaggi, intorno alle 22 – ora locale – si avranno le prime indicazioni sull’esito.