Internazionale

Tensioni al primo summit Usa-Cina in Alaska

Il summit in Alaska tra Usa e Cina non sembra essere cominciato nel migliore dei modi. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha accusato Pechino di “minacciare la stabilità globale”.

La Cina ha replicato, tramite il capo della diplomazia Yang Jiechi, dichiarando: “mentalità da guerra fredda, pronti a misure dure in caso di ingerenze americane”.

Come racconta il Corriere della Sera, la tensione è alta e il dipartimento di Stato ha fatto sapere che non ci sarà neanche un comunicato congiunto finale.

I punti su cui farà leva Blinken sono la violazione dei diritti umani da parte della Cina, a partire dai diritti politici ad Hong Kong, alla minoranza degli uiguri nello Xinjiang e la sovranità di Taiwan, “i cyber attacchi alla sicurezza americana, le minacce alla libertà di navigazione nel Mare cinese meridionale e nello Stretto di Taiwan, l’uso aggressivo della tecnologia spaziale”.

La Cina invece, come spiega il Wall Street Journal, cercherà di capire se l’amministrazione Biden è disposta a rimuovere alcuni vincoli come quelli sulle forniture della tecnologia di Huawei o sui visti di ingresso negli Usa, ma soprattutto se i due colossi potranno collaborare per la diffusione dei vaccini su scala globale e sul climate change.

Redazione

 

 

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