Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, spiega come cambia la leadership in tempi di pandemia, dove siamo costretti a lavorare distanti, e dove le priorità sono cambiate.
Sul primo punto, l’ad spiega al Corriere della Sera: “Ci sono poche riunioni allargate e quindi il vero leader è chi sa delegare, sa decentrare le decisioni. E la squadra non è più solo quella limitrofa al numero uno, la cosiddetta prima fascia del management, ma è più larga. È come se la piramide del comando si fosse scomposta e dentro la stessa azienda fossero nate tante micro-aziende guidate da imprenditori autonomi”.
Sul secondo aspetto, i grandi manager devono ora coltivare dei valori: “I capi azienda di oggi sono obbligati ad avere una condotta valoriale, le aziende che faranno bene con gli Esg faranno bene anche in Borsa”, spiega l’ad di Snam.
Esg è l’acronimo che sta per Ambiente (E), Società (S), Governance (G) e c’è stato un evento che per Alverà “ha rotto il ghiaccio per tutti”: quando il fondo americano Blackrock ha annunciato di privilegiare gli investimenti in società sostenibili e di ignorare le altre.
E così l’Esg sta diventando la linea guida dei manager delle grandi società quotate ed ha sostituito la responsabilità sociale di impresa (Csr), che dominava prima la loro guidance. “Volente o nolente il manager è costretto dunque a coltivare un comportamento valoriale e, anche se quella S dell’acronimo non sappiamo ancora bene cosa vorrà dire, sicuramente si determinerà un’attenzione maggiore al territorio. Come sostiene il mio mentore Massimo Milletti, il purpose ha sopraffatto il profit”.