Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha lanciato l’allarme sul progetto delle Rete unica fermo in stand-by, dichiarando: “Non so se è un progetto giusto o sbagliato, ma dobbiamo decidere, senza che i 18 mesi necessari per fare la rete unica comportino una dispersione di risorse. Se non utilizzate nei tempi previsti queste risorse saranno perdute”.
Come racconta La Stampa, Il ministro ha poi invitato tutti gli attori coinvolti ad “un esame di coscienza”. Un messaggio rivolto ad Enel, che ha deciso di vendere la sua quota del 50% di Open Fiber al fondo australiano Macquarie, ma che ha fissato la deadline per il 30 giugno, ma anche a Cdp, in possesso dell’altra metà delle quote, ma che vuole la maggioranza con un 5-10% da Enel.
Gli ha fatto eco in serata il dicastero che ha dichiarato: “Il progetto del governo sulla rete unica deve accelerare se si vogliono raggiungere gli obiettivi”.
Per Giorgetti la posizione di Cdp è alquanto anomala, considerando che è azionista di due società in competizione, Tim e Open Fiber. Il modello da seguire sarebbe per il ministro quello di Terna, ovvero di “controllo pubblico”.