Il premier britannico Boris Johnson ha presentato ieri la “Revisione integrata” della politica estera, che definisce le priorità del prossimo decennio post Brexit. “La nostra uscita dalla Ue significa che possiamo fare scelte economiche e politiche indipendenti e basate sui nostri interessi”, ha dichiarato Johnson.
Come racconta il Sole 24 Ore, gli Stati Uniti continueranno ad essere “l’alleato e partner strategico più importante”, ma il Regno Unito guarderà con attenzione anche alla regione Indo-Pacifica che è stata definita ieri “centro geopolitico e motore di crescita del mondo”.
Quella della Cina è per BoJo una “sfida da gestire” e “Londra deve imparare a competere con Stati che hanno valori opposti”. Pur non condividendo, infatti, i soprusi sulla popolazione dello Xinjiang e le violazioni dei diritti umani da parte di Pechino, Johnson vuole fare business con la Cina.
Inoltre, il premier ha annunciato un incremento del 40% delle testate nucleari, il primo aumento dalla fine della guerra fredda, dopo anni di graduale riduzione. Il numero massimo di testate nucleari era fissato a 180, ma potrà ora salire a 260.