“I vaccini sono sicuri, basta guardare i numeri”, lo sostiene il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Aifa.
“C’è stata molta emotività. Il vaccino di AstraZeneca è stato inoculato a 11 milioni di persone nel Regno Unito. Ci sono stati 269 casi di tromboembolia successivamente alla somministrazione, dei quali 45 fatali. Sono stati però solo correlati temporaneamente al vaccino, non si è trovato alcun nesso causale. Siamo al di sotto della media dell’incidenza di questa patologia nei non vaccinati. Tra l’altro, parliamo di eventi che hanno colpito persone con in media 70 anni. A quell’età se si fa un’ecografia ai vasi, un qualche piccolo trombo da qualche parte lo si trova frequentemente”, spiega Palà in un’intervista a Repubblica.
Il virologo mette poi in guardia da una comunicazione troppo allarmistica che rischia di far calare l’adesione alla campagna vaccinale: “Come successo nel 2014 per il vaccino antinfluenzale, la paura ha fatto aumentare le segnalazioni inappropriate. Non bisogna assolutamente spaventarsi, perché così si mette a rischio la riuscita della strategia contro il Coronavirus. Per questo non solo il mondo medico e il servizio sanitario devono essere molto cauti nel diffondere le informazioni sugli eventi avversi da vaccino, ovviamente restando trasparenti, ma anche chi si occupa di comunicazione deve esporre con chiarezza i dati”.
Sugli eventi avversi che finora si sono verificati, il presidente dell’Aifa è piuttosto cauto: “Purtroppo non siamo ai livelli di copertura del Regno Unito o di Israele, ma molto più indietro. Con l’aumento delle vaccinazioni crescono anche gli effetti avversi che vengono registrati. Tutte cose che si risolvono senza problemi. L’ultimo rapporto della farmacovigilanza di Aifa parla di 700 casi su 100mila vaccini inoculati”.
