“Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perché è l’unica strada che ci può liberare da questa situazione”, a parlare è Simona Riussi, vedova di Sandro Tognatti, insegnante di clarinetto al Conservatorio di Novara, deceduto dopo aver ricevuto la prima dose del siero anti-Covid di AstraZeneca.
A Repubblica la moglie afferma: “È giusto che si faccia chiarezza. L’esistenza di un legame con il vaccino al momento non c’è, ma visto che il decesso è stato così ravvicinato, hanno consigliato l’autopsia. Ma in cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino: se non credessimo nei vaccini non lo avremmo fatto, invece anche per il ruolo di educatori è importante farlo”.
Sabato scorso sia Sandro che la moglie Simona hanno fatto il vaccino. Nella notte lui ha avuto la febbre a 39 e mezzo, la mattina seguente, dopo aver fatto colazione, è tornato a letto per riposarsi e purtroppo è morto. La Regione Piemonte ha scelto di sospendere il lotto del vaccino in via precauzionale: “Lui diceva che le poche decine di casi sospetti non è detto che fossero legati al vaccino. E in ogni caso si sa che con i vaccini ci possono essere delle controindicazioni, ma è l’unica strada che esiste per uscire dalla pandemia”.