La new economy cinese è al lavoro per avere entro il 2035 tutti i mezzi di trasporto su strade, autostrade, ferrovie, porti, elettrici. Già controlla il 90% delle materie prime necessarie, ha in concessione gran parte dei giacimenti di nickel e cobalto che servono per produrre le batterie, ha colonizzato il Congo e chiuso contratti per la produzione di litio anche in Sud America.
Come racconta il Corriere della Sera, nell’ultimo piano quinquennale il governo cinese ha mostrato i due obiettivi principali: da una parte essere autosufficiente nella supply chain, per esempio su intelligenza artificiale e microchip, e dall’altra primeggiare in tecnologie emergenti, come quelle dei veicoli elettrici.
Il primo punto del piano è che entro il 2025 i mezzi elettrici rappresentino il 20% delle vendite di automotive e che entro il 2035 tutti i trasporti siano a batteria. Il governo è quindi pronto ad investire quantità ingenti nel settore, basti pensare che Shanghai vuole aggiungere da 100mila a 200mila punti pubblici e privati per la ricarica di veicoli elettrici nei prossimi tre anni.
Anche da un punto di vista finanziario, la Cina sta lavorando per avere il primato: nel WisdomTree Battery Solutions Index impatta per il 29%, a fronte del 20% degli Stati Uniti.