Oltre ai personaggi che tutti conosciamo, il Vangelo ne contiene tanti altri meno conosciuti. Achille Albonetti ha deciso di analizzare e raccontare i ritratti di tante donne e tanti uomini che accompagnano Dio Padre, Cristo il Figlio, lo Spirito Santo, Maria madre di Cristo e Giuseppe il padre.
Lo fa magistralmente in “Il Vangelo e i protagonisti” (ed. Europa Edizioni, 2021), che ha scritto dopo aver ripreso la pratica della lettura del Vangelo, che aveva abbandonato dopo la giovinezza, ma che è diventata ora un rituale la sera prima di coricarsi.
La parola italiana Vangelo deriva dal latino evangelium, a sua volta derivato dal greco euanghèlion. Se per noi il termine evoca dei “libri” scritti, non era così quando sono stati composti. Sono nati come un annuncio orale, una predicazione.
Il termine Vangeli è riservato ai quattro testi di Matteo, Marco, Luca, Giovanni, incentrati sulla vita, la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. I primi tre sono considerati sinottici, che possono essere, quindi, abbracciati con un unico sguardo, mentre il quarto, quello di Giovanni, si discosta dagli altri, a partire dal vocabolario.
In “Il Vangelo e i protagonisti”, Achille Albonetti, già esperto presso la Delegazione Tecnica dell’Ambasciata d’Italia a Washington, passa in rassegna la storia di Giovanni Battista, la madre Elisabetta e il padre Zaccaria, dei dodici Apostoli e poi delle donne: Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, Maria di Màgdala, la Samaritana, l’adultera, la donna pagana, la moglie di Pilato. Racconta, tra gli uomini, Lazzaro, il Samaritano, il Centurione, Nicodèmo e Giovanni di Arimatea, Anna e Caifa, Pilato, il Cireneo.