Il prossimo anno potrebbe esserci una rivoluzione della pubblicità sul digitale. Google potrebbe smettere di tracciare tutti i siti che visitiamo e offrirci advertising in base alle nostre navigazioni.
Come racconta Repubblica, di questa pratica il colosso hi-tech è un esperto e ha acquistato una posizione dominante: è suo il 52% di tutti gli investimenti mondiali nella pubblicità digitale, pari a 292 miliardi di dollari, secondo quanto afferma la società Jounce Media citata dal Wall Street Journal.
La decisione di Google sembrerebbe una piccola concessione alle varie inchieste e indagini aperte dagli antitrust europei e mondiali, ma non corrisponde ad un blocco del tracciamento. Il colosso della Silicon Valley userà infatti altre tecnologie per monitorare i nostri gusti e le nostre abitudini e continuare ad offrire potenziali clienti ai suoi venditori di prodotti e servizi.
Google potrebbe abbandonare il tracciamento one-to-one per racchiudere i vari utenti in dei cluster in base a interessi e abitudini. In questo modo la privacy individuale non verrebbe compromessa, ma la piattaforma otterrebbe comunque informazioni preziose.
Inoltre, per il momento il diverso tracciamento non sarà valido per le app e le aziende che pagano Google per la pubblicità continueranno ad utilizzare i dati che hanno già accumulato.