Carmine Di Nuzzo guiderà il gruppo di lavoro che dovrà rivedere il Recovery Plan lasciato in eredità da Giuseppe Conte e dovrà consegnarlo a Bruxelles entro aprile. Il premier Draghi ha affidato la governance al Ministero dell’Economia ed ecco che con il ministro di Via Venti Settembre Daniele Franco è stata istituita una struttura su tre livelli: un coordinatore generale, sei funzionari interni per ogni missione, un team di economisti (interni, professori e di Bankitalia) e circa 40 operatori assunti o distaccati da altri ministeri in base al Milleproroghe.
Come racconta Repubblica, tutta la struttura sarà coordinata da Di Nuzzo che da sempre lavora nella Ragioneria generale dello Stato e ha anche ricoperto il ruolo di uno dei dieci ispettori capo. È stato ispettore capo dell’Igrue, ovvero Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione Europea, che si occupa della negoziazione del piano pluriennale dei fondi europei. Negli ultimi tre anni ha guidato l’Ispettorato per l’informatizzazione della contabilità dello Stato.
In un video su Youtube, afferma in merito alle spese da rendicontare all’Europa che “sono necessarie valutazioni sull’attuazione dei progetti di carattere finanziario, procedurale e anche fisico”. Spetterà a lui ora l’arduo compito di inserire il cronoprogramma definito, gli obiettivi e la stima dei costi nel Piano italiano di ripresa e resilienza. Bruxelles lo attende entro aprile per ottenere a giugno l’anticipo dei fondi spettanti all’Italia. I tempi sono decisamente serrati.