Il segreto sta nell’ottimismo. Lo dimostra lo studio di Mario Amore (Università Bocconi), Orsola Garofalo (Copenhagen Business School) e Victor Martin Sanchez (King’s College) che hanno studiato ben 1.632 società inglesi e come queste hanno reagito ai quattro mesi di lockdown dello scorso anno.
Nessuna di loro è stata esclusa dalla crisi economica, conseguente a quella sanitaria, in media hanno perso il 37% del fatturato, ma quello che emerge dall’analisi è che i manager che hanno avuto un atteggiamento di “ottimismo comportamentale”, “sono stati del 7% più propensi a innovare e del 5% a rivedere i propri processi organizzativi”.
Come racconta Repubblica, tra le aziende coinvolte, nel 30% dei casi i manager propositivi hanno ideato nuove strategie di innovazione sul prodotto, mentre il 25% ha provato a rivedere l’organizzazione aziendale per rispondere meglio alla nuova situazione.
Tra chi ha deciso di agire con ottimismo, il 66% ha lavorato per dare uno sprint alla digitalizzazione dell’azienda, il 13% ha rivisto i processi produttivi e l’8% ha riorganizzato la logistica e le consegne.
Non ci sono ancora evidenze che questo “ottimismo comportamentale” abbia avuto effetti positivi anche sul lato economico, ma quel che è certo è che i manager più positivi si aspettano di tornare ai livelli pre-Covid sei mesi prima rispetto agli altri.