“Qui Marte, cratere Jezero. Tutto bene, l’atterraggio è stato ok”, alle 21.55 di ieri, ora italiana, il rover Perseverance è atterrato sul pianeta rosso. Al Centro controllo missione a Pasadena in California, dove è arrivata per prima la notizia, sono partiti grandi applausi e lacrime per chi ha seguito il progetto per quasi sette mesi.
Si tratta del quinto rover americano a sbarcare su Marte dopo Sojourner (1997), Spirit e Opportunity (2004) e Curiosity (2012), e i due lander Viking 1 e 2 (1976) che però, una volta atterrati, non si sono potuti muovere.
Come racconta il Corriere della Sera, Perseverance è il più grande e tecnologicamente avanzato di tutti: è grande come un Suv, pesa oltre una tonnellata, è lungo due metri, largo 2,70 e alto 2,20. Trasporta diverse attrezzature scientifiche alimentate con un generatore al plutonio-238 che assicurano costante energia. Tra queste c’è il drone Ingenuity, che effettuerà il primo volo della storia su Marte.
La missione fa parte di Mars 2020 ed è costata 2,7 miliardi di dollari. La durata prevista è di 687 giorni. Il primo a complimentarsi è stato l’ex vice presidente Mike Pence su Twitter.
“L’Italia ha un ruolo da leader nell’esplorazione spaziale e nell’ambiziosissimo programma Mars Sample Return di cui il rover Perseverance è il primo capitolo”, ha dichiarato Giorgio Scaccia, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana.
“È l’inizio di una nuova era”, ha detto Thomas Zurbuchen, capo scientifico della Nasa.