Un centinaio di tavoli su crisi industriali aspettano il governo di Mario Draghi e in particolar modo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Come racconta Repubblica, si comincia da Whirlpool: ieri 140 operai e operaie sono arrivati da Napoli e hanno protestato sotto il ministero dello Sviluppo economico chiedendo interventi sulla sede campana della multinazionale americana che ha deciso di chiudere. Giorgetti ha incontrato subito i sindacati ieri e oggi ha convocato il tavolo sulla crisi dello stabilimento di Taranto ex Ilva, aggravato dalla sentenza del Tar che ha ordinato lo spegnimento degli altiforni a Taranto.
Un altro dei tavoli riguarderà il polo nazionale dei compressori per frigoriferi: la ItalComp guidata temporaneamente da Invitalia dovrà salvare due fabbriche storiche con 700 lavoratori.
Ancora, c’è il nodo della riapertura della ex Alcoa, l’unica fabbrica italiana di alluminio primario, mentre a Piombino gli operai attendono di sapere se Invitalia supporterà il rilancio dell’acciaieria della indiana Jindal. In Sicilia, a Termini Imerese, 600 operai sperano in una reindustrializzazione dopo la chiusa della fabbrica Fiat.
Sebbene i tavoli si siano ridotti a cento (da 150 che erano prima), come ha fatto Alessandra Todde, sottosegretaria al Mise uscente, di lavoro da fare ce n’è molto.