Attualità e politica

Fine dell’incubo di Schwazer per un’accusa ingiusta: “La mia vittoria più faticosa”

“Aspettavo questo momento da quattro anni e mezzo. Finalmente tutti gli sforzi compiuti hanno determinato un risultato importante”, lo afferma Alex Schwazer, che è stato assolto ieri dalle accuse di doping. Secondo il tribunale di Bolzano l’atleta, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino, è stato incastrato e i suoi test sono stati alterati: è quanto emerge dalle 87 pagine depositate ieri dal giudice che ha accolto la richiesta di archiviazione per il marciatore italiano.

L’incubo è iniziato nel 2016 quando l’atleta è stato fermato dopo un controllo anti-doping a sorpresa a Racines dalla Iaaf (oggi World Athetics) l’1 gennaio e squalificato per 8 anni con l’accusa di aver fatto uso di testosterone alla vigilia dei Giochi di Rio de Janeiro, a cui Schwazer ha dovuto rinunciare.

“La cosa difficile è che mi sono ritrovato scaraventato in un campo non mio: io sono solo un atleta. In un’aula di tribunale non sei a tuo agio, non è come fare una gara. C’è molta più insicurezza, senza contare che questa vicenda è durata quattro anni e mezzo, un tempo lunghissimo da sopportare”, ha affermato Schwazer in un’intervista al Corriere della Sera.

Ha sempre creduto nella giustizia, anche se oggi neanche quella potrà dargli indietro gli anni di dolore e soprattutto di attività e soddisfazioni sportive persi: “Sì, in quella ordinaria sempre. Non era concepibile accettare questa porcheria e non ho mai temuto di perdere tutto. Ho pensato solo a farcela, a lottare con tutte le mie forze. Non poteva esserci spazio per altro”.

Ciò che l’ha deluso di più è stato proprio l’atteggiamento della Federazione internazionale, ex Iaaf: “Parlerei di rammarico, non di ferita. Il rammarico di aver dovuto constatare che in questa storia i ruoli si sono invertiti. Avrebbe dovuto essere la Iaaf a dire: okay per le urine, okay per ulteriori controlli, okay per la verità. Invece, hanno sempre cercato di bloccare tutto. Come ha sottolineato il giudice”.

Questa è la vittoria più faticosa per Alex Schwazer: “A livello sportivo direi che sia il mio giorno più bello in assoluto. Senza ombra di dubbio. Questo decreto di archiviazione è più importante anche della medaglia d’oro vinta all’Olimpiade di Pechino, nel 2008. Questa è una vittoria di gran lunga più faticosa. Molto più faticosa”.

“Come ha reagito mia moglie? Mi ha fatto una bellissima torta al cioccolato con i cinque cerchi olimpici sopra. È stato come la nascita di un figlio”, conclude l’atleta, per il quale da ieri è cominciata la rinascita.

Redazione

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button
Do NOT follow this link or you will be banned from the site!