Si è chiuso un anno nero per il mondo della moda: le aziende italiane del settore con un fatturato superiore a 100 milioni nei primi nove mesi del 2020 hanno perso quasi un quarto dei ricavi, circa il 23%. Torneranno ai livelli pre-crisi, quindi a 7,1 miliardi di ricavi registrati a fine 2019, solo nel 2023. È quanto emerso dal il rapporto di Mediobanca.
Come racconta Repubblica, il mercato europeo ha sofferto lo stop al turismo e ai flussi stranieri, registrando un calo esattamente del 23,7%, mentre quello asiatico ha avuto una riduzione più ridotta (-10,1%).
Prima della pandemia, nel 2019 gli 80 big della moda di lusso fatturavano complessivamente 471 miliardi, di cui il il 56% generato dai gruppi europei e il 34% dai nordamericani. Fra i 38 gruppi europei, l’Italia con le sue dieci aziende è il paese più rappresentato a livello numerico, ma è la Francia raggiunge la quota più alta di ricavi.
Tra le francesi al primo posto c’è Lvmh che nel 2019 ha raggiunto 53,7 miliardi di ricavi, anche grazie anche a marchi italiani come Bulgari, Fendi e Loro Piana. Seguono Nike, Zara, Inditex, Adidas, H&M, Fast retailing e Uniqlo.
In Italia il primato lo ha avuto Prada con 3,2 miliardi di ricavi, posizionata al 34esimo posto.
Prima della crisi, Mediobanca evidenzia che la moda in Italia ha registrato 71,1 miliardi di ricavi pari all’1,2 del Pil 2019, con una crescita media del 4,8% nel quinquennio 2015-2019.