Il costo “nascosto” e spesso dimenticato della pandemia è quello della bolletta. Gli italiani passano molto più tempo in casa, tra smart working e didattica a distanza. Questa abitudine si riflette anche sui consumi di energia. Basti pensare all’uso degli elettrodomestici, che cominciamo ad utilizzare quando ci svegliamo.
Come racconta Repubblica, la curva dei consumi comincia a impennarsi tra le 5.40 e le 8 del mattino per poi riscendere, risalire verso le 17 e raggiungere il picco di nuovo alle ore 21. Dalle 22 comincia a scendere e tra le 3 e le 4 di notte è al minimo.
“Se prendiamo a campione città come Milano e Palermo notiamo che i consumi di elettricità nel 2020 sono passati da 2.900 a 3.300 Kwh/anno (più 14%) e da 3.000 a 3.500 Kwh/anno (più 16%); la forbice si allarga se si analizzano i consumi di gas che sono aumentati da 5.000 a 6.500 m3/anno a Milano (più 30%) e da 3.300 a 4.100 m3/anno (+24%)”, spiega a Repubblica Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy Strategy Group (Esg) del Politecnico di Milano.
Al momento l’incremento dei consumi non è costato molto agli italiani, a causa del deprezzamento delle materie prime. Secondo l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), le quotazioni sono ora risalite e dal primo trimestre le famiglie risentiranno di un aumento dei costi dell’energia. Per la famiglia tipo in tutela, i costi per l’elettricità saliranno del 4,5% e per il gas del 5,3%.
L’Arera ha poi evidenziato che, analizzando gli effetti sui consumatori (al lordo delle tasse), la famiglia tipo riuscirà a risparmiare sui consumi complessivamente 146 euro all’anno. Tra il primo aprile 2020 e il 31 marzio 2021 la spesa per l’energia sarà di 488 euro (-10,2% rispetto ai 12 mesi precedenti) con un risparmio di 55 euro all’anno. Per il gas, la famiglia tipo spenderà 950 euro (-8,8% rispetto ai 12 mesi precedenti), risparmiando 91 euro all’anno. Per tutto il primo trimestre, gli italiani continueranno a vedere dei benefici.
L’altro problema messo in evidenza dall’analisi di Esg è il calo degli investimenti in efficienza energetica (-20,25%), nonostante l’erogazione del superbonus 110%. A pesare è stato il lockdown, durante il quale si sono fatti lavori più rilevanti come la sostituzione della caldaia, solitamente concentrati in primavera, e poi la crisi economica che si è abbattuta su tutti i cittadini, che hanno deciso di rimandare interventi non prioritari.