Una delle disposizioni del governo Draghi potrebbe essere lo snellimento del Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, oggi composto da 27 membri.
Come racconta Repubblica, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura degli impianti sciistici, annunciata entro poche ore dalla data di apertura prevista dal precedente dpcm in vigore. Durante la riunione del Cts, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini aveva recriminato: “Mai più scelte con così poco preavviso. Il Cts comunichi con una voce unica, altrimenti scoppia la pancia del paese”.
Uno dei problemi principali è l’eccessiva presenza degli esperti sui media, da ultima la dichiarazione di Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, che ha allarmato i cittadini con l’ipotesi di un lockdown nazionale. Il ministro della Salute e degli Affari Regionali hanno chiesto al Cts di parlare con una voce unica e di consultare loro per tutte le decisioni che saranno poi condivise a loro volta con le Regioni.
La presidenza del Consiglio, che aveva nominato i membri attraverso la Protezione Civile, vorrebbe quindi ridurre il numero degli esperti per non creare tensioni inutili nei cittadini, il cui umore è già molto provato dai cambiamenti che si sono susseguiti continuamente in questi mesi, e anche per dare un’accelerata sulle decisioni.