Il pm Mariano Bruccoliero ha formulato oggi dure richieste di condanna nell’ambito del processo per le morti causate dallo stabilimento ex Ilva di Taranto.
Come racconta il Corriere della Sera, per gli ex proprietari Fabio Riva e Nicola Riva ha richiesto rispettivamente 28 e 25 anni di carcere, mentre per l’ex governatore della Regione Puglia Nichi Vendola cinque anni per aver fatto pressioni sull’Arpa della Puglia affinché venissero ammorbiditi i controlli ambientali sull’Ilva.
Tra le altre richieste, quella per l’ex dirigente Gerolamo Archinà (a 28 anni) e per l’ex presidente del cda ed ex prefetto di Milano Bruno Ferrante (a 17 anni). In tutto sono 44 gli imputati per i quali è stata chiesta la conferma dei reati.
Il pm ha poi chiesto la confisca di conti bancari dei Riva per oltre 2 miliardi di euro, considerati “un ingiusto profitto”, e degli impianti siderurgici di Taranto.
“Non ci sono dubbi per poter ritenere configurato un contesto associativo. Non si è trattato di accordi occasionali. Tutti gli elementi di prova non lasciano dubbi in merito al reato e al ruolo della proprietà e dei soggetti apicali. Il vincolo associativo è dimostrato dalla continuità ed insistenza dei rapporti e dalla sistematicità di un’attività illecita”, così ha dichiarato il pm che ha parlato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale.