Il Duomo di Milano ha riaperto ai turisti dopo ben 98 giorni. Dallo scorso 5 novembre, infatti, era accessibile solo ai fedeli. “Il Duomo è una storia che vive, dice monsignor Borgonovo, arciprete della cattedrale.
Come racconta il Corriere della Sera, i lavori di restauro sono andati avanti anche durante la chiusura al pubblico e, in particolare, la facciata meridionale è stata ripulita per metà, fino all’Altare di Sant’Agata, dov’è stata ricollocata la pala dello Zuccari, restaurata dopo essere stata temporaneamente sostituita dalla pala dell’Assunta di Lucio Fontana.
La riapertura è stata da record: ieri, il primo giorno in cui ha riaperto i battenti, sono stati registrati oltre 600 visitatori. “Qui abbiamo 600 anni di storia dell’arte, 634 per essere precisi, che poi fanno riferimento ai secoli di storia cristiana precedente e questi ai secoli della storia biblica. Entrare in uno luogo sacro come questo è una memoria continua: memoria per progettare il futuro. Il Duomo è uno scrigno di tesori inestimabili: dalle vetrate alle oltre 3.400 statue”.
Fuori dal Duomo, i cittadini di Milano e dintorni (venuti nel capoluogo per motivi lavorativi) hanno espresso la loro felicità per la riapertura, simbolo che piano piano si sta tornando alla normalità: “Speriamo che questo sia l’inizio di una nuova vita, del ritorno alla normalità”, dice una di loro, o ancora “Per noi il Duomo è un simbolo”.
