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Il caffè potrebbe ridurre il rischio di insufficienza cardiaca

Il caffè potrebbe aiutare contro il rischio di insufficienza cardiaca. È emerso da un recente studio pubblicato sulla rivista Circulation: Heart Failure, condotto dagli studiosi dell’Università del Colorado.

Come racconta Sky Tg 24, lo scompenso cardiaco è definito dall’Istituto superiore di sanità come “una malattia grave che dopo i 65 anni di età rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale e si verifica quando il cuore diventa troppo debole o manifesta una ridotta capacità di contrarsi e non riesce più, quindi, a lavorare in modo ottimale”.

Gli studiosi hanno analizzato tre diversi studi scientifici e hanno visto che nel corso dei decenni il rischio di insufficienza cardiaca si è ridotto tra il 5 e il 12%. Inoltre, in una ricerca condotta sul rischio di aterosclerosi, una malattia degenerativa che colpisce le arterie, la probabilità di insufficienza cardiaca non mutava se si beveva al massimo una tazza al giorno di caffè, ma diminuiva fino al 30% se si bevevano due tazze al dì.

Ancora, si è notato che vedendo caffè decaffeinato si aveva l’effetto opposto e, quindi, un aumento del rischio. “L’associazione tra caffeina e riduzione del rischio di insufficienza cardiaca è stata sorprendente. Il caffè e la caffeina sono spesso considerati dalla popolazione generale come ‘cattivi’ per il cuore perché le persone li associano a palpitazioni e ipertensione. Tuttavia non ci sono ancora prove abbastanza chiare per raccomandare di aumentare il consumo di caffè per ridurre il rischio di malattie cardiache con la stessa forza e certezza che c’è per smettere di fumare, perdere peso o fare esercizio fisico”, ha spiegato David Kao, autore senior dello studio.

Redazione

 

 

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