Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale e già ministro per la Funzione pubblica ai tempi del governo Ciampi spiega in un’intervista a LaChirico la formula vincente di una “élite non elitista” (intervista integrale su Il Foglio in edicola).
E’ la ricetta per invertire la rotta contenuta nel suo ultimo saggio dal titolo “Una volta il futuro era migliore. Lezioni per invertire la rotta” (ed. Solferino), nato dalla lectio magistralis tenuta in occasione della seconda edizione della Scuola di Fino a prova contraria.
Sul futuro dell’Italia, attualmente in mano a Mario Draghi, Cassese afferma: “Non ho qualità di oracolo o indovino. Entrambi gli obiettivi menzionati dal capo dello Stato (Recovery Plan e campagna vaccinale) richiedono buone capacità organizzative. Ci si può aspettare che una persona che ha guidato la direzione generale del Tesoro e la Banca d’Italia, e che poi è stato a lungo governatore della Bce, abbia acquisito grandi capacità di organizzazione”.
Matteo Salvini, leader della Lega, ha mostrato un’apertura all’ex numero uno della Bce durante il primo giro di consultazioni: “La Lega ha bisogno di conquistare dimensione nazionale e l’appoggio della parte centrale dello spettro politico italiano. L’appoggio al governo Draghi può essere molto funzionale a questi due fini”, ha concluso il giudice emerito.
