Israele da record: il paese governato da Benjamin Netanyahu è il più vicino al raggiungimento dell’immunità di gregge rispetto a tutto il resto del mondo. Il prezzo che ha dovuto pagare è stato alto, con oltre 4.864 morti e 72mila infettati.
Fino a pochi giorni fa, ammontavano a 2 milioni le persone (su una popolazione di 9 milioni) vaccinate con le due dosi, mentre 3 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima. Il 77% dei cittadini over 50 anni sono vaccinati, e agli altri 400mila della fascia d’età il premier ha rivolto un invito affinché concludano presto l’iter.
“La mutazione aleggia sul mondo intero, la situazione è grave. In Israele l’80% dei nuovi casi sono dovuti alla variante inglese. Israele riesce a far fronte solo a causa della vastità delle sue vaccinazioni, ma dobbiamo andare avanti parecchio e veloce”, le parole di Netanyahu alla nazione.
Nel paese si notano i primi risultati con un calo del 26% dei casi tra gli over 50. Il ministero della Sanità punta per domenica notte ad avere l’80% degli over 50 vaccinati, e vorrebbe far ridurre a 100 i malati gravi (che al momento ammontano a 300), come racconta Il Giornale.
Intanto domenica cominceranno le riaperture, dopo il terzo lockdown del paese: via libera ad asili ed elementari, servizi alla persona e take-away.