“Il Quirinale ha dato tutto il tempo alla maggioranza per ritessere la sua tela. Ma i partiti hanno fallito. L’incarico a Draghi mi è sembrata una scelta saggia”, lo afferma Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.
“Ci siamo trovati di fronte a una situazione sconcertante. E proprio nel cuore di una crisi gravissima. Mi ritrovo perfettamente nelle parole del presidente della Repubblica. Stiamo vivendo tre emergenze contemporaneamente: quella sanitaria, quella sociale e quella economica. I partiti devono valutare con attenzione quali sono i reali interessi del Paese. Devono guardare all’unità del Paese come ha detto Draghi accettando l’incarico”, sostiene Bonomi in un’intervista a La Stampa.
Tra le priorità di Bonomi, c’è il dialogo che in questi mesi è sempre mancato. Da abolire secondo lui anche il reddito di cittadinanza, bandiera del Movimento 5 Stelle, e quota 100. “Abbiamo sempre pensato fosse necessario combattere la povertà ma è sotto gli occhi di tutti che il reddito di cittadinanza come strumento per favorire la ricerca di un lavoro ha fallito. Abbiamo bisogno di una riforma radicale degli ammortizzatori sociali e di politiche attive del lavoro efficaci, non solo imperniate sui centri pubblici per l’impiego. Sono due riforme che vanno insieme. A luglio abbiamo presentato una nostra proposta al governo. Ma non se ne è mai fatto nulla”. E su quota 100 Bonomi aggiunge: “Abbiamo sempre avvertito che quota 100 avrebbe creato problemi di sostenibilità del debito pubblico e aggravato l’ingiustizia verso i più giovani. L’idea che pensionando in anticipo i più anziani si creassero nuovi posti di lavoro non è fattibile”.
Alla base serve un cambiamento della filosofia: “È difficile immaginare di mantenere il lavoro dove era e come era in un mondo che cambia. E contemporaneamente tutelare le persone, formandole perché abbiano la capacità di modificare la loro professionalità. Ma per ottenere il risultato bisogna modificare vecchie norme. Come quella che impedisce la formazione a chi si trova in cassa integrazione”.
“Nessuno vuole fare macelleria sociale – continua Bonomi – Dobbiamo invece graduare l’uscita dal blocco prolungando la cassa Covid per le aziende in gravi difficoltà ma togliendo i vincoli alle altre. Unendo nuovi ammortizzatori e nuove politiche entrambi volti all’occupabilità. Il Recovery Plan è da riscrivere: dobbiamo riformare pubblica amministrazione, giustizia e lavoro”.