L’Europa sta pagando molto meno le dosi di vaccino e le aziende farmaceutiche privilegiano chi spende di più. Rispetto ad altri paesi come Stati Uniti, Israele o Gran Bretagna, l’Ue sta spendendo fino al 45% in meno. Non è un caso che abbia puntato molto sulle fiale di AstraZeneca, considerato che il costo è fino a sette volte inferiore rispetto a quello di Pfizer e Moderna.
“Ha aspettato troppo, sperando di ottenere prezzi più bassi, ha sbagliato, ora la soluzione è di offrire di più alle aziende perché accelerino la produzione”, afferma a Il Giornale l’economista tedesco Daniel Gros.
Israele è stato il più furbo e ha pagato il costo più alto: 23,50 dollari a dose a Pfizer e a Moderna rispetto ai 14,55 per il primo e 12 per il secondo concordati con l’Unione Europea. Risultato? Il premier Netanyahu si è assicurato consegne regolari che gli garantiranno 10 milioni di dosi entro marzo.
L’Unione europea pagherà AstraZeneca 1,78 euro a dose, ovvero 2,16 dollari, il prezzo più basso fra tutti i vaccini. Gli Stati Uniti, che hanno anche finanziato la ricerca con 1,2 miliardi di dollari, pagano 4 dollari a dose, pari al 45% in più. Anche i sudafricani pagano di più le fiale e lunedì riceveranno un nuovo carico da un milione di dosi, il costo per ciascuna è di 5,5 dollari, più del doppio di quanto paga l’Italia.
Se si guarda al vaccino Pfizer/BioNTech, l’Unione Europea paga ogni dose 14,55 dollari rispetto ai 19,50 concordati con gli Stati Uniti, quasi il 25% in più. E infatti gli Stati Uniti riceveranno regolarmente le ulteriori 100 milioni di dosi ordinate a dicembre.
Dunque i ritardi nelle consegne che si stanno riscontrando in questi giorni sono dovuti ai contratti firmati dall’Unione Europea, con accordi presi al ribasso.