E mentre è notizia di pochi giorni fa che la Francia ha rinunciato allo sviluppo di un suo antidoto al Covid19 per via di risultati poco convincenti, non è lo stesso per il vaccino italiano: sono infatti arrivati i finanziamenti pubblici per ReiThera, la biotech di Castel Romano a 20 chilometri da Roma.
Gli investimenti previsti ammontano a 81 milioni, di cui circa 69,3 milioni saranno dedicati alle attività di ricerca e di sviluppo e i restanti 11,7 per ampliare il centro di produzione. Il Cda di Invitalia ha approvato il contratto di sviluppo presentato dall’azienda e acquisirà il 30% per capitale, come racconta Repubblica.
La biotech ha concluso la fase uno della sperimentazione coordinata dall’Istituto Spallanzani di Roma, che ha coinvolto circa 100 volontari e ha portato a risultati convincenti pubblicati lo scorso 5 gennaio. Era ora in attesa di poter partire con la fase due, per la quale serviranno circa mille persone e poi per la tre, con almeno 10mila volontari.
L’obiettivo è quello di produrre 10 milioni di dosi al mese. Il vaccino ReiThera non richiede il richiamo e le prime fiale dovrebbero essere disponibili in estate.
