Lauren Wolfe è un’autrice di inchieste che segue per il New York Times la copertura in diretta dei grandi eventi, così come ha fatto il giorno dell’insediamento di Joe Biden. Vedendo l’aereo del presidente atterrare alla Joint Base Andrews, ha pubblicato un tweet che recitava: “Ho i brividi”.
Il quotidiano americano ha deciso di licenziarla e a detta sua non per il tweet ma perché i giornalisti non possono esprimere delle opinioni personali sui social. Già a luglio se ne era andata Bari Weiss, giovane giornalista con posizioni centriste, perché stufa dei continui attacchi ricevuti, anche dai suoi colleghi.
Il New York Times deve quindi affrontare nuove tensioni dopo le accuse di partigianeria per la nuova amministrazione. Tutti aspettano di sapere quale sarà la sua politica e se userà contro Biden la stessa severità che ha mostrato con Trump.
La Wolfe ha violato una delle clausole del contratto col Times, ma adesso su Twitter impazzano i suoi sostenitori che ritengono che la punizione non sia proporzionata e che l’operato dei giornalisti dovrebbe essere valutato nel campo del lavoro.
Ancora una volta si riapre il dibattito in merito al potere di un palcoscenico mediatico quale Twitter e su come si decida così facilmente chi può parlare e chi no.