EconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Allevatori in crisi: persi 1,7 miliardi di euro tra chiusure e concorrenza straniera

Durante la pandemia non tutto il comparto alimentare è riuscito a sopravvivere. È l’esempio del settore della carne bovina che ha subito una dura crisi. I ristoranti hanno chiuso, dunque la richiesta è nettamente calata. In alcuni casi per non sprecare la carne pregiata come i filetti, questa è stata riusata per fare il macinato, di fatto svendendola, se si considera che il filetto costa 40 euro al chilo e il macinato solo 12 euro.

Non solo la chiusura dei ristoranti ha influito, ma anche l’import di carne nordeuropea, principalmente tedesca, irlandese e polacca, che affolla gli scaffali dei supermercati con prezzi più competitivi. “Si tratta di tagli generalmente destinati al mercano nordafricano e turco, ora però questi mercati sono chiusi, così questa carne si ferma da noi e ci fa una concorrenza fuorimisura, perché costa il 20-25% in meno di quella prodotta in Italia”, afferma al Sole 24 Ore Giorgio Apostoli, responsabile Zootecnica di Coldiretti.

A questi si problemi si aggiunge anche l’elevato costo dei mangimi e in particolare della soia, e oggi molti allevatori lavorano sotto costo. Secondo le stime di Coldiretti, il settore ha già perso 1,7 miliardi di euro e per questo tutte le imprese della filiera chiedono a gran voce un aiuto concreto del governo.

Redazione

 

 

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