Sono ormai mesi che Confindustria attacca il governo sul Recovery Fund, un’occasione unica davanti alla quale l’Italia, secondo Carlo Bonomi, si sta facendo trovare impreparata.
Sono quattro in particolar modo i punti che critica Confindustria nel piano presentato dall’Italia fino ad ora: la mancata conformità con le linee guida indicate dall’Unione Europea per l’erogazione dei fondi; il piano ridotto ad “una mera somma di richieste in nome dei diversi interessi economici e sociali, in assenza di un quadro generale di priorità, compatibilità e obiettivi”; una “governance necessaria per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano ad oggi non ancora delineata”; la mancata riflessione sui “temi che hanno grande impatto sulla vita delle imprese”.
Come racconta il Corriere della Sera, da mesi l’associazione degli industriali chiede di essere coinvolta e mette a disposizione il suo expertise per redigere un piano che possa far ripartire l’economia. Ieri il premier Conte ha anche incontrato i rappresentanti delle altre associazioni: Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confapi, Confimi, Unimprese e Casartigiani. Non c’è dubbio per tutti che il Recovery Fund sia un’occasione unica e imperdibile ma vengono chiesti a gran voce maggiore concretezza e soprattutto maggiore coinvolgimento.