Gli infettivologi spingono verso l’uso del vaccino AstraZeneca per la fascia dei più giovani. Con un’efficacia del 60%,70%, a fronte di quella più alta del 95% di Pfizer e Moderna, gli esperti ritengono che sia più opportuno che il siero venga inoculato alle categorie meno a rischio, come gli under 30.
“Sembra che AstraZeneca possa essere utilizzato su chi ha minor rischio, quindi i giovani. La casa farmaceutica ci darà 40 milioni di dosi. Visti i ritardi sul piano vaccinale, anticipiamo i giovani”, sostiene a Il Giornale Silvio Garattini, fondatore dell’istituto Mario Negri.
Un ulteriore punto su cui spingono gli scienziati è il brevetto per la produzione: se verrà levato, più centri potranno essere utilizzati per realizzare le dosi del siero e più fiale saranno distribuite in minor tempo. È l’auspicio soprattutto per il vaccino italiano messo a punto da ReiThera insieme all’ospedale Spallanzani: accelerare la sperimentazione e preparare più centri di produzione.
Inoltre, continua Garattini: “Bisognerebbe mettere in campo un gruppo di esperti che guardino, avendone la competenza, agli oltre 60 candidati vaccini nelle fasi più avanzate di sviluppo e sorvegliare quali sono vicini al traguardo, quali saranno pronti per primi, prenotando per tempo un numero adeguato di dosi”.