Attualità e politica

Sapelli: ‘Solo una entente cordiale tra Usa e Russia può superare la forza della finanza sregolatrice’

Nel 2018, l’anno in cui abbiamo conosciuto l’avvocato Giuseppe Conte, la Lega aveva proposto al capo dello Stato Sergio Mattarella un altro nome. Era quello di Giulio Sapelli, classe 1947, professore in varie università europee, ma anche americane e australiane. Pose subito una condizione: avrebbe accettato il ruolo di Presidente del Consiglio se fosse stato affiancato al ministero dell’Economia da Domenico Siniscalco.

Troppo visionario che Mattarella disse no. Ma cosa sarebbe successo se invece Sapelli avesse preso il posto di Conte? “Nessuna incertezza sulle alleanze. Solo una entente cordiale tra Usa e Russia può superare l’unipolarismo e la forza spropositata della finanza sregolatrice”, afferma nel suo libro fresco di stampa “Nella Storia mondiale. Stati, Mercati, Guerre” (ed. Guerini e associati, 2021).

Come racconta Libero, nel suo libro vede come fumo negli occhi gli aiuti provenienti dall’Europa. Sono piuttosto delle catene. Per Sapelli è giusto che ci sia collaborazione tra gli Stati ma servirebbe una Costituzione e non essere appresi a trattati che non fanno altro che aumentare il potere di “entità sovra-democratiche in Europa”.

Se la Cina rimarrà nelle mani di Xi Jinping, per l’economista e accademico si arriverà ad una guerra, di cui la pandemia è solo un assaggio e la cui riscossa giace “nell’alleanza Usa-Russia-Europa, forze marittime e terrestri, con un grande ruolo per noi nel lago atlantico che è il Mediterraneo”.

Per Sapelli il grande problema di chi ci governa è la “nanitudine”. “Divide la realtà e crede di affrontarla svuotandola della sua essenza, la frantuma in scomparti geometrici, ignorando come essa sia l’habitat di una creatura che non è comprimibile in verità statistiche, algoritmiche, geometriche”, racconta Libero.

Redazione

 

 

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