Luca Ventre, un ragazzo italiano di 35 anni, residente in Uruguay dal 2012, è stato ucciso il primo gennaio mentre scavalcava il muro di cinta dell’ambasciata italiana di Montevideo. È stato placcato dai vigilantes e poi barbaramente ucciso. Le immagini parlano chiaro: Luca è stato stritolato, la pressione sul collo gli ha tolto l’aria e non lo ha fatto più respirare. In pochi minuti si vede il suo corpo esanime.
È inaccettabile quello che gli è stato fatto, non è possibile che una vita umana venga spenta in questo modo. Ed è altrettanto inaccettabile il silenzio da parte delle istituzioni italiane.
Al momento tutto quello che sappiamo è che ci sono due inchieste in corso da parte della magistratura italiana e da parte di quella uruguayana, ma serve di più. Il fratello di Luca Ventre, Fabrizio, si chiede a gran voce dove sia il ministero degli Affari Esteri. “Dov’è Luigi Di Maio? Sino ad ora nessuno ha mai contattato direttamente la nostra famiglia per farci sapere che cosa è accaduto quel giorno a Luca”, questo il grido disperato di Fabrizio Ventre.
Serve uno sforzo maggiore da parte di tutti e da parte delle istituzioni in primis. E allora che il ministero degli Esteri faccia il suo lavoro e si attivi a tutto campo per far emergere la verità su questo caso. Serve verità e soprattutto giustizia per Luca Ventre.
Annalisa Chirico