Joe Biden si è messo subito a lavorare emanando circa 17 misure, tra ordini esecutivi e dichiarazioni, per cancellare l’era Trump. Ha subito fatto cambiamenti anche nell’arredamento dello Studio Ovale, togliendo alcuni riferimenti voluti da Trump e inserendone altri.
Per esempio ha fatto togliere le bandiere militari e il ritratto di Andrew Jackson, presidente populista che cercò di abolire il Collegio elettorale, molto stimato dal tycoon. Lo ha sostituito con quello di Franklin Delano Roosevelt, a cui spetta ora il posto d’onore davanti alla scrivania, il Resolute Desk.
La scultura di Martin Luter King era presente anche con Trump ma relegata in un angolo: ora le è stata data molta più centralità, collocata accanto al caminetto. Dietro al Resolute Desk, oltre alle foto di famiglia, c’è il busto di César Chávez, sindacalista e attivista per i diritti degli ispanici, e quello di Rosa Parks, donna-simbolo della lotta contro la segregazione.
Intorno al quadro di Roosevelt, compaiono ora quello di George Washington e Abramo Lincoln da un lato e di Thomas Jefferson e del suo grande avversario politico Alexander Hamilton, uno dei Padri fondatori della Repubblica, dall’altro.
Nessuna variazione invece per il Resolute Desk. Tra sei modelli a disposizione, Biden ha scelto lo stesso di Obama e di Trump.
Tutti gli elementi portati da Biden hanno un valore simbolico molto importante: il ruolo della scienza, i principi democratici e la lotta al razzismo, tutti fronti sui quali il neopresidente Joe Biden vuole fare leva.