Prosegue l’opera di censura da parte di Twitter che ha bloccato temporaneamente l’account dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti. Il motivo? Un post che difendeva le politiche di Pechino contro la minoranza uigura dello Xinjiang.
Qualche giorno fa infatti era comparso un tweet che sosteneva che le donne uigure non sono più “macchine per bambini”. Questa l’affermazione, che citava uno studio del quotidiano statale China Daily, che è stata rimossa dal colosso dei social perché violava le sue politiche contro la disumanizzazione.
L’ambasciata cinese negli Usa ancora non ha commentato la vicenda e non pubblica più tweet dal 9 gennaio. Dalla Cina invece arriva preoccupazione: il ministro degli Esteri Hua Chunying ha riferito che le autorità cinesi sono confuse dalla mossa e sperano che si possa distinguere correttamente tra disinformazione e verità.