La Commissione Europea ha proposto agli stati membri di prorogare la disciplina temporanea sugli aiuti Stato per fronteggiare l’emergenza e per rilanciare l’economia. Ma in Italia molte imprese non hanno ancora mai ricevuto gli aiuti a fondo perduto promessi dai vari decreti del premier.
È il caso per esempio del settore turistico, di fatto messo in ginocchio dallo stop agli spostamenti. Come racconta La Stampa, alcune aziende del settore hanno ricevuto una mail che li informava che i pagamenti ricevuti a fine anno sarebbero stati richiamati indietro. Il motivo? Sarebbero stati emessi quando ancora non era arrivato il via libera di Bruxelles sugli aiuti di Stato. Il decreto che sanciva aiuti a fondo perduto è di luglio ma il decreto ministeriale per l’erogazione è arrivato lo scorso 9 dicembre.
Un altro caso è quello delle compagnie aeree: sono tre, oltre Alitalia, i vettori con licenza rilasciata dalle autorità italiane: Air Dolomiti, Neos e Blue Panorama. A loro sono stati promessi ad aprile 130 miliardi di euro, un mese dopo è stata inviata la prima notifica alla Commissione, a ottobre non era ancora arrivato nulla e le tre aziende hanno scritto congiuntamente una nota al governo per accelerare i tempi. A dicembre si sono rivolte al Commissario Ue Gentiloni e finalmente il 22 dicembre scorso è arrivato il via libera di Bruxelles.
I soldi in tutto questo non sono ancora arrivati: il decreto ministeriale che fissa i criteri per l’erogazione dei fondi è ancora in bozza.