Internazionale

Per Donald Trump il giorno degli scatoloni, ma anche del perdono

Donald Trump vivrà oggi il suo ultimo giorno da presidente degli Stati Uniti, almeno per questo mandato. Partirà poi senza prendere parte all’insediamento di Joe Biden, disertando come presidente uscente l’inaugurazione per la prima volta dopo oltre 150 anni.

Oggi non è solo il giorno degli scatoloni, ma anche del perdono. Sono oltre cento gli atti con cui ha commutato le pene e concesso la grazia, quello stesso uomo che ha mandato al boia in sei mesi ben 13 condannati.

Trump non è il primo presidente a usufruire del suo potere di concedere la grazia, prima di lui lo aveva fatto Frankie Delano Roosevelt, che ne concesse 2819 e commutò 418 pene. Senza andare così lontano, anche Barack Obama era stato generoso, concedendo 212 grazie in otto anni e commutando 1715 pene.

La differenza tra The Donald e i suoi predecessori è che questi avevano deciso di graziare vittime di errori giudiziari o persone in condizione di salute molto precarie. Trump ha invece varato il provvedimento per uomini politici, lobbisti e anche per il rapper Lil Wayne, accusato di detenere illegalmente delle armi.

Tra gli altri nomi della lista ultimata domenica da Donald Trump insieme alla figlia Ivanka e al genero Jared Kushner, potrebbero esserci anche quello di Rudy Giuliani, suo avvocato personale, e quello di Steve Bannon, accusato di aver rubato fondi destinati alla costruzione del muro al confine col Messico. Ancora non si sa se Trump ha deciso di inserire in lista il suo nome, insieme a quello dei suoi famigliari. I consiglieri lo hanno più volte sconsigliato perché vorrebbe dire ammettere di aver commesso dei reati.

Redazione

 

 

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