Bruxelles sembra non essere convinta sulla possibilità di dare un “passaporto vaccinale” a chi riceve le due dosi del siero. La proposta era stata caldeggiata dal premier greco alla luce del drastico calo del turismo, che vale un quinto del pil del paese.
Giovedì i vertici Ue faranno il punto sulla campagna vaccinale durante la videoconferenza convocata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ieri nella riunione preparatoria tra i ministri per gli Affari europei sono emersi però alcuni dubbi. Il vicepresidente della Commissione Ue ha ricordato che la vaccinazione è facoltativa. Il timore è quello di creare discriminazioni e limitare i diritti delle persone.
I capi di governo dovranno quindi discutere “l’idoneità di un approccio comune alla certificazione ed eventualmente in base a quali circostanze i certificati potrebbero essere utilizzati”, come racconta il Corriere della Sera.
Resta da capire quindi come rendere i certificati operativi e riconoscibili in tutta Europa, se ricorrere a piattaforme digitali e identificare i diritti che ne potrebbero derivare. La priorità è comunque quella “raccogliere i dati a scopo medico”, come ha sottolineato il vicepresidente Sefcovic.