Giuseppe Conte ha deciso di ritrattare sulla guida dei Servizi segreti. Aveva rivendicato più volte la legge secondo cui al presidente del Consiglio spetta la responsabilità politica e giuridica sulla sicurezza nazionale. E ieri invece nel suo discorso ha cambiato decisamente rotta: “Mi avvarrò della facoltà, che la legge mi accorda, di designare un’autorità delegata per l’intelligence di mia fiducia, come prescrive a legge, che possa seguire l’operato quotidiano delle donne e degli uomini del comparto di intelligence”, come racconta il Corriere della Sera.
Dunque la guida dei Servizi potrebbe andare ad un ministro senza portafoglio o ad un sottosegretario. Una mossa che, se fatta prima della rottura di Renzi, sarebbe suonata come un tentativo di trovare un punto di incontro con Italia Viva, ma ora è decisamente tardi per questo. Potrebbe comunque essere una mossa che strizza l’occhio al Pd che più volte aveva criticato l’accentramento di tutti i poteri sul premier.
La nomina di Conte sarà determinante anche per le agenzie Aisi e Aise in cui ci sono ben tre vicedirettori da nominare ma di cui si sapevano già i nomi a dicembre (mancava solo l’ufficialità). Ora però tutto è da rimandare e la persona che verrà scelta da Giuseppe Conte per i Servizi avrà ovviamente un ruolo fondamentale nella scelta dei vicedirettori.