Zakia Haravi e Qadria Yasini sono due donne, giudici della Corte suprema, uccise in centro a Kabul mentre andavano al lavoro. Un commando di uomini armati ha aperto il fuoco sulla macchina, ferendo anche l’autista e un altro passeggero.
L’attentato non è ancora stato rivendicato ma la modalità con cui è stato eseguito fa pensare ai talebani che hanno avviato una campagna di intimidazione diretta contro la società civile. Colpiscono magistrati, medici, giornalisti e tutti coloro che si identificano nelle istituzioni governative, ma senza mirare a personaggi di particolare rilievo.
Gli attacchi arrivano mentre a Doha vanno avanti i colloqui di pace inter-afgani. Proprio in Qatar era stato siglato l’accordo preliminare tra gli studenti coranici e la delegazione statunitense. Ciò aveva dato a Trump un elemento per la campagna elettorale, quello di figurarsi come colui che aveva riportato a casa i suoi soldati, e dall’altra ha dato il via all’offensiva di attentati.
Il governo afgano ha fatto sapere che il 99% degli attacchi sono per mano dei talebani. Negli ultimi dieci mesi, ne sono avvenuti 18.200.