“Come i concerti che la Bbc trasmetteva in tempo di guerra dalla National Gallery. Una cura per il popolo, e per le truppe”, così Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi, descrive l’importanza della cultura e dell’arte in questi mesi difficili.
“Il nostro destino è ancora incerto. Ma dopo due mesi e mezzo di musei off limits i nostri social registrano un grande desiderio di cultura. Senza contare i lavoratori: quelli delle concessionarie, in cassa integrazione, e i nostri custodi, costretti alla presenza in sale senza anima viva”, afferma Schmidt che si appresta a richiamare i lavoratori dalla cassa integrazione per poter finalmente riaprire una delle gallerie d’arte più famose al mondo.
“Le opere che custodiamo sono di proprietà degli italiani, che devono avere la possibilità di fruirle. È chiaro che esiste il fantasma di un nuovo stop e che l’impossibilità di spostarsi tra regioni terrà i visitatori molto al di sotto del tetto massimo di 450 in contemporanea fissato dal Dpcm”, afferma a Repubblica.
Non potendo riaprire al turismo di massa ancora per un bel po’ di mesi, per il Direttore l’arte e la cultura in generale devono pensare a nuove modalità di fruizione. Gli Uffizi hanno richiamato l’attenzione di molti giovani, affacciandosi nel mondo di TikTok e chiamando la regina degli influncer Chiara Ferragni.
“Dobbiamo approfittare di questo momento per studiare nuove strategie, come la diffusione sul territorio delle opere dei musei. Il digitale? Un bel passo di democratizzazione dei beni artistici. Anche se l’originale è altra cosa”.